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LA CELLULITE: CONOSCIAMO I NOSTRI ALLEATI?

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La PEF (panniculopatia edemato-fibrosclerotica) conosciuta con il termine di cellulite è l’inestetismo più temuto dalle donne. La  problematica è a carico del tessuto adiposo e linfatico, che viene interessato da alterazioni del microcircolo venoso e linfatico, con conseguente rallentamento del flusso sanguigno e stasi (ritenzione) di liquidi nel tessuto). Il segno visibile di questo processo è la classica “buccia d’arancia”.

Le cause possono essere di diversa natura:

  • Genetica: nelle donne, soprattutto, gli estrogeni sono i diretti responsabili dell’accumulo di peso a livello di cosce e fianchi;
  • Ambientale: legate allo stile di vita.

Annesse a queste, vi sono problematiche aggravanti come alterazioni cardiocircolatorie, sovrappeso, stress, fumo, alcool, indumenti troppo stretti, vita sedentaria, postura sbagliata e alimentazione scorretta.

La persistenza nel tempo di queste alterazioni conduce a una reazione infiammatoria a carico del tessuto adiposo, che cronicizzando, porta all’evoluzione della stessa cellulite da edematosa (con accumulo di liquidi) a fibrotica (con aumento del tessuto connettivo-fibroso e possibilità di formazione di noduli) e in ultimo sclerotica (con indurimento progressivo del tessuto adiposo e aumento delle dimensioni dei noduli).

Non potendo agire sui geni, si può, invece, intervenire, modificando il proprio stile di vita associando la dieta ipocalorica all’attività fisica e a trattamenti estetici di vario tipo, come il massaggio.

A tavola, la prima regola da rispettare è limitare il consumo di sale, che trattiene l’acqua all’interno dei tessuti, impedendo il corretto scambio di liquidi tra cellula ed esterno.

Attenzione: questo composto è presente in maniera nascosta soprattutto negli alimenti in scatola e confezionati di origine industriale, negli insaccati, nelle conserve e nei formaggi stagionati e leggendo le etichette nutrizionali ci si accorge che il sale è presente sotto forma di composti alternativi al NaCl (cloruro di sodio) come il fosfato monosodico, il bicarbonato o il glutammato di sodio.

La seconda regola, rappresentata da una corretta idratazione (non dovrebbe essere inferiore ai 2 L di acqua al giorno)  e abbinata a un’attività fisica regolare, può condurre a un miglioramento generale delle capacità cardiocircolatorie e respiratorie, favorendo la circolazione arteriosa e venosa.

In ultimo, numerosi trattamenti estetici possono migliorare il grado di “cellulite” in corrispondenza della zona trattata e per questo il dott.Roberto Faricelli, fisioterapista, consiglia il massaggio anticellulite che può essere realizzato attraverso due modalità:

  • con olii essenziali, rapidamente assorbiti dalla pelle, massaggiando con movimenti di diversa intensità e profondità la zona interessata;
  • con la tecar-terapia, che sfruttando il potere penetrante del calore, contribuisce alla riattivazione della circolazione sanguigna e linfatica, migliora l’ossigenazione delle cellule, con conseguente azione drenante.

 

a cura della dott.ssa Roberta Falcone, in collaborazione con il dott. Roberto Faricelli.

 

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