CELIACHIA O GLUTEN SENSITIVITY?

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Quanti di voi lettori soffrono di disturbi glutine-correlati? siamo in grado di capire se la sintomatologia è da attribuire a una enteropatia autoimmune o a una risposta gastrointestinale alterata?

E’ importante far chiarezza su entrambe le condizioni poiché alcuni sintomi almeno all’inizio possono sovrapporsi, ma in realtà profonde differenze sono alla base dei due disturbi.

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine che determina l’alterazioni della mucosa intestinale con conseguente malassorbimento di uno o più nutrienti. Permanente, poiché avendo una predisposizione genetica, dopo l’esordio, la condizione morbosa permane per tutta la vita.

Il glutine è una proteina che è presente nel grano, nei cereali, nell’orzo e nella segale. In particolare si tratta di un composto di proteine glutenina e gliadina.

L’esordio della malattia può essere precoce, intorno ai 6-24 mesi, poco dopo l’introduzione del glutine durante lo svezzamento o tardivo, se compare nella tarda adolescenza o nell’età adulta.

I segni caratteristici di positività alla malattia celiaca sono:

  •  presenza del complesso maggiore di istocompatibilità di classe II HLA-DQ2 o HLA-DQ8.
  • atrofia dei villi intestinali e conseguente mal assorbimento;
  • positività agli anticorpi IgA,  anti-transglutaminasi tissutali, che può affiancare o sostituire la positività agli anticorpi anti-endomisio (EMA) e anti-gliadina (AGA).

Sintomi comuni sono: diarrea cronica, dolori e distensione addominale, perdita di peso, osteoporosi, anemia, debolezza.

Attualmente la dietoterapia risulta l’unica in grado di far regredire la sintomatologia  in seguito all’eliminazione nella dieta di alimenti contenenti glutine.

La Gluten Sensitivity, invece, è  quella condizione nella quale dopo ingestione di glutine, si hanno sintomi in buona parte sovrapponibili a quelli della celiachia e della sindrome da colon irritabile (gonfiore, sonnolenza, diarrea, stipsi, dolori addominali, cefalea, depressione, ecc)  ma non vi è atrofia dei villi intestinali, né risposta autoimmune dell’organismo.
Si è scoperto che mentre per la celiachia siamo di fronte ad un’alterazione sia dell’immunità innata (quella che abbiamo tutti dalla nascita) che dell’immunità acquisita (la risposta dell’organismo ad un agente percepito come esterno e pericoloso), chi soffre di Gluten Sensitivity ha un difetto solo dell’immunità innata, reagendo quindi in poche ore al glutine, percepito come proteina nemica.
Nella celiachia il danno e la conseguente reazione del corpo possono invece avvenire dopo mesi, in molti casi dopo anni.

Bisogna ricordare che ad oggi la diagnosi di Gluten Sensitivity è una diagnosi di esclusione, poiché si devono ancora definire i parametri genetici, immunologici e clinici della malattia, a cui si arriva di fatto escludendo sia la celiachia che l’allergia al grano.

Sono ancora molte le domande alle quali si deve dare risposta per la gluten sensitivity come la transitorietà o la permanenza della ipersensibilità o la suscettibilità individuale, ma la ricerca scientifica non molla e fiduciosi attenderemo nuove conquiste.

Fonti:

  • Carlo Catassi 1, Julio C. Bai 2, Bruno Bonaz. Non-Celiac Gluten Sensitivity: The New Frontier of Gluten Related Disorders.Nutrients 2013, 5(10), 3839-3853; doi:10.3390/nu5103839;
  • Linee guida diagnosi ed il follow-up della celiachia. Comitato Scientifico Nazionale (CSN-AIC)