GLOBESITY, coniato dall’OMS nel 1997, definisce la diffusione dell’obesità nella società moderna come “un’epidemia globale”: ma come siamo arrivati a questo?
La partita viene giocata su tre lati: la componente genetica, l’ambiente e la responsabilità individuale.
Studi scientifici hanno dimostrato che la genetica dell’obesità sia da imputare a geni multipli di “suscettibilità”, dei quali bisogna distinguere quelli che causano obesità e quelli che predispongono ad essa.
Se da un lato la loro concomitante partecipazione aumenta l’incidenza di rischio, dall’altro, questi geni singolarmente non sono sufficienti per la manifestazione della condizione clinica, la cui presenza, infatti, è strettamente correlata all’interazione con l’ ambiente e con la responsabilità individuale.
In senso più ampio, l’ambiente che varia molto più velocemente e drasticamente dei geni, può essere inteso come la moderna società occidentale, che con la globalizzazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, ha modificato lo stile di vita, aumentando la disponibilità e l’accessibilità al cibo, che risulta sempre più raffinato, riducendo parallelamente il dispendio energetico del proprio corpo.
Ma come l’ambiente è divenuto obesogeno?
Attraverso una serie di comportamenti e abitudini, alle quali non facciamo caso, essendo queste entrate nel quotidiano stile di vita. Alcuni esempi:
– l’ aumento delle porzioni dei cibi e del loro consumo fuori casa;
-la riduzione del costo di alimenti lavorati, ad alta energia e ricchi di grassi, associata alla diminuzione del consumo di cibi freschi e salutari;
-l’aumento della sedentarietà;
-la pubblicità di cibi che attirano il pubblico, perché resi dall’industria appetibili sia per gli occhi che per il palato, essendo ricchi di sale, zucchero, coloranti e conservanti.
La responsabilità individuale, si pone come l’ago della bilancia tra la genetica e l’ambiente, perché nessuno può scegliere quali geni ereditare ne’ tanto meno arrestare l’evoluzione della società civile, ma ognuno può creare le condizioni per guadagnare e tutelare la propria salute.
La prevenzione nutrizionale, basata sull’informazione, sull’educazione e sull’assistenza accessibile a tutti, anche ai più piccoli, crea le basi per diventare partner attivi della promozione della salute, che può essere gestita al meglio solo conoscendo i fattori di rischio modificabili, perché correlati a stili di vita errati.
Un giovane obeso sarà un obeso grave da grande, un giovane consapevole sarà un adulto in salute.
«Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in eccesso né in difetto, avremmo trovato la strada per la salute». IPPOCRATE (460-370 a.C).
A CURA DELLA DOTT.ssa ROBERTA FALCONE
FONTI:
- Obesity Preventing and mamaging the global epidemic. Report of a WHO consultation on obesity, 1997;
- HAMDY, Ronald C., “Obesity: Who is Responsible?” Southern Medical Journal ,2010 June.