L’alimentazione della futura mamma influenza l’espressione dei geni dell’embrione, attraverso complessi meccanismi epigenetici: macro e micronutrienti, regolano la stabilità del DNA e gli adattamenti del fenotipo. Processi di metilazione del genoma sono alla base dell’attivazione o dello spegnimento di geni chiave fetali e placentari: tutto questo viene inevitabilmente modulato dai nutrienti presenti negli alimenti.

Il peso materno prima della gravidanza e nella prima metà della gestazione è un momento cruciale in grado di influenzare il peso neonatale alla nascita, per questo motivo la valutazione dello stato nutrizionale della donna ed il suo Body Mass Index (BMI) consentono di programmare l’incremento  ponderale, partendo dalla condizione pre-gravidica della futura mamma (se sottopeso, normopeso o soprappeso) ed adeguando via via l’apporto energetico sulla base di un fabbisogno calorico, che si modifica nell’arco dei 9 mesi di gestazione.

Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) durante la gravidanza aumenta sensibilmente il fabbisogno di proteine (54 g/die di proteine per una donna adulta che devono essere incrementati di una quota compresa tra 1 g/die nel primo trimestre di gestazione, 8 g/die nel secondo trimestre e 26 g/die nel terzo trimestre); rimane pressoché invariato quello di carboidrati e di grassi, anche se un focus importante va fatto sulla quota di EPA e DHA da incrementare fino a 100-200mg/die, essendo quest’ultimi importantissimi per il corretto sviluppo del sistema nervoso dell’embrione e per la fluidità delle membrane cellulari.

Nell’ambito delle vitamine, di grande rilevanza troviamo quelle del gruppo B (come acido folico, B12, B6) mentre tra i sali minerali Ferro, Iodio, Calcio, Fosforo, Magnesio, Sodio, Potassio, Cloro, Zinco, Selenio, Rame.

Un adeguato programming nutrizionale durante tutto il periodo della gravidanza contribuisce al corretto sviluppo dell’embrione (riducendo aborti, parto pretermine, basso peso alla nascita, malattie invalidanti come la spina bifida) e preserva la salute della mamma e del nascituro.

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Roberta Falcone - MioDottore.it